  g(11696700)a(1393595))
| Corelli Franco | | tenore
[ 1921 - 2003 ]
|  
| St. a Milano, Firenze e Pesaro, facendosi guidare inizialmente da Gigli e successivamente da Lauri-Volpi. Nel 1950 vince un concorso indetto dal Mag. mus. fior. Deb. a Spoleto nel 1951, Don José in 'Carmen', dopodiché inizia una brillante carriera interpretando un repertorio vasto ed eterogeneo: dall'Adriana Lecouvreur' (Maurizio di Sassonia) a 'Pagliacci' (Canio); dall'Agnese di Hohenstaufen' di Spontini, a 'Giulietta e Romeo' di Zandonai (Milano, Sc. 1954); canta anche in opere come 'La Vestale' di Spontini, 'Fedora' di Giordano (entrambe con la Callas). Napoli 1955, 'Aida' e poi 'La Fanciulla del West'. Dal 1957 si esibisce anche all'estero: Lisbona, Bilbao, Londra e in Francia. N.Y., Met. 1961, Calaf ('Turandot') e poi Manrico ('Trovatore'). Quest'ultimo ruolo è stato da lui interpretato anche a Salisburgo (1962), sotto la direzione di von Karajan. Ritenuto concordemente l'erede di Lauri-Volpi per quanto riguarda il repertorio romantico, si è affermato in tutti i maggiori teatri del mondo. Dotato di un fisico 'cinematografico', di una voce vibrante ed incandescente capace tuttavia di rendere le più sottili sfumature, grazie alla padronanza perfetta del fiato, C. si identifica nell'eroe romantico, incarnando Ernani, Poliuto (Donizetti), Gualtiero ('Il Pirata', Bellini), Turiddu, Canio, Don Carlo, Cavaradossi, Chénier (Giordano), Don José, Dick Johnson ('Fanciulla del West'), Calaf. Dal 1970 ha incluso nel suo repertorio anche i ruoli di Rodolfo, Romeo (Gounod), Werther (Massenet; Met. con Crespin) ed Edgardo ('Lucia'). Dal 1976 si produce raramente in pubblico ('recitals' nel 1981). Della stessa generazione di Bergonzi, è, con quest'ultimo, il più grande tenore italiano del suo periodo, una delle più celebri star internazionali. Ha sposato il soprano Marietta di Lelio figlia del basso Umberto di Lelio (1890-1946) che svolse la sua carriera soprattutto in Italia, a Londra e in America del Sud. |
|
|
|